Giovedì 6 giugno, gli studenti dell'ISIS BEM di Staranzano che hanno partecipato ai laboratori al biotopo Schiavetti e gli organizzatori del Festival hanno interrato, nell'aiuola davanti alla scuola, la Capsula del Tempo del Festival dell'Acqua 2024. Una testimonianza per le generazioni che verranno, da riscoprire nel 2050.
Abbiamo interrato la Capsula del Tempo del Festival dell’Acqua 2024
7 Giugno 2024

Da giovedì 6 giugno, l’aiuola antistante la scuola del BEM di Staranzano custodisce un piccolo tesoro: la Capsula del Tempo del Festival dell’Acqua 2024!
Al suo interno, le ragazze e i ragazzi del BEM che hanno partecipato ai laboratori sulla zona umida del biotopo Schiavetti hanno racchiuso tantissimi materiali che raccontano il loro percorso di ricerca e la seconda edizione del Festival. Tra questi: i dati scientifici raccolti sul campo; i questionari sulle Blue Communities realizzati insieme al Centro di Volontariato Internazionale di Udine; le immagini e i video dei laboratori e dei tanti eventi del Festival; alcune diapositive del biotopo Schiavetti donate da Legambiente Monfalcone.
E ancora, il poster “L’Alfabeto dell’Acqua” realizzato dai bambini della Scuola Primaria “De Amicis” insieme alle operatrici di Damatrà onlus, e alcuni pensieri prodotti dagli ospiti e dal pubblico.
La Capsula del Tempo è il messaggio che il Festival vuole lasciare per il futuro e per le generazioni che verranno.
Rimarrà interrata fino al 2050: gli studenti e gli organizzatori del Festival si sono, infatti, dati appuntamento a questa data per dissotterrare il tesoro, riscoprire il suo contenuto e osservare quale sarà stato l’impatto del cambiamento climatico sull’ecosistema del biotopo.
La testimonianza di Gaetano, uno studente che ha partecipato ai laboratori, ci ricorda perché è importante riflettere e attivarsi per la tutela dell’acqua e dell’ambiente: “Noi, come umanità, siamo simili alle stalagmiti: siamo immobili e viviamo dell’acqua e delle risorse della natura che ci arrivano dall’alto. Oggi, però, non possiamo più permetterci di stare fermi e aspettare che le risorse continuino a piovere per noi. Dobbiamo imparare a correre e a darci da fare se vogliamo salvare il nostro Pianeta.”